Il Garante per la protezione dei dati personali ha recentemente adottato un provvedimento d’urgenza per limitare il trattamento dei dati degli utenti italiani da parte di Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, le società cinesi responsabili del chatbot DeepSeek. Questa decisione è stata presa a seguito di una comunicazione ritenuta insufficiente da parte delle aziende coinvolte.
DeepSeek è un chatbot basato sull’intelligenza artificiale, progettato per comprendere ed elaborare le conversazioni umane. Lanciato recentemente sul mercato globale, ha rapidamente guadagnato popolarità, con milioni di download in pochi giorni. Il software si distingue per l’efficienza e le prestazioni comparabili a quelle di concorrenti come ChatGPT, pur essendo stato sviluppato con un budget significativamente inferiore.
Le preoccupazioni del Garante Privacy
Il Garante ha espresso preoccupazioni riguardo al trattamento dei dati personali degli utenti italiani da parte di DeepSeek. In particolare, sono stati sollevati dubbi sulla raccolta, l’utilizzo e la conservazione dei dati, nonché sulla conformità alle normative europee sulla protezione dei dati. Nonostante le società abbiano dichiarato di non operare in Italia e di non essere soggette alla normativa europea, il Garante ha ritenuto tali affermazioni non sufficienti a garantire la protezione dei dati degli utenti italiani.
Le azioni intraprese
Oltre a disporre la limitazione del trattamento dei dati, il Garante ha avviato un’istruttoria per approfondire la questione. Le società coinvolte hanno 20 giorni per fornire informazioni dettagliate sul tipo di dati raccolti, le fonti, le finalità e la base giuridica del trattamento, nonché sulla localizzazione dei server utilizzati per la conservazione dei dati.
Le implicazioni per gli utenti italiani
Nonostante il provvedimento del Garante, l’applicazione DeepSeek rimane accessibile agli utenti italiani. Tuttavia, è importante che gli utenti siano consapevoli dei potenziali rischi associati all’utilizzo del servizio, soprattutto in relazione alla protezione dei dati personali. Si raccomanda di prestare attenzione alle informazioni condivise con il chatbot e di monitorare eventuali aggiornamenti o comunicazioni da parte delle autorità competenti.
Il caso DeepSeek evidenzia l’importanza di una vigilanza costante sulla protezione dei dati personali nell’era dell’intelligenza artificiale. Le autorità di regolamentazione, come il Garante per la protezione dei dati personali, svolgono un ruolo cruciale nel garantire che le tecnologie emergenti rispettino le normative vigenti e tutelino i diritti degli utenti. Gli sviluppi futuri in questo ambito saranno determinanti per definire le modalità con cui le nuove tecnologie interagiranno con la privacy e la sicurezza dei dati.